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dott.ssa Federica Gallo
Psicologa Psicoterapeuta
dott.ssa Federica Gallo
Psicologa Psicoterapeuta
Napoli - 80122 - Riviera di Chiaia , 105
Psicologa Separazione Napoli
Il bambino nella separazione conflittuale: quali rischi?
Nella normale crescita di un bambino, determinate condizioni di ansia, paura, tristezza, sono inevitabili, ma esse sono contenute e trasformate attraverso valide relazioni familiari, oltre che risorse personali. Nel momento in cui due genitori vivono una situazione di separazione molto conflittuale, possono riemergere nel bambino ansie e paure legate alla perdita di punti di riferimento chiari e di un contesto rassicurante.
La domanda che molti genitori si pongono è quanto una separazione o un divorzio sia dannosa per i figli e quale sia il loro modo di esprimere il disagio nel momento in cui "subiscono" un evento del genere.
E' molto importante sottolineare che non è la separazione in sè la causa di eventuali effetti negativi o patologie nei figli, ma sono la sua cattiva gestione e l'alta conflittualità che possono comportare forti sofferenze nei figli. Chiaramente, non mi riferisco solo allo specifico momento in cui legalmente avviene la separazione o il divorzio, ma anche a tutto il periodo precedente e seguente. In particolare, il rischio evolutivo del bambino nelle separazioni conflittuali è strettamente connesso alla strumentalizzazione del figlio da parte del genitore al fine di "vincere la causa" e soddisfare il proprio rancore e la propria rabbia nei confronti dell' partner.
Tutto questo può avere gravi conseguenze sul bambino, il quale rischia di sentirsi fortemente in colpa per la separazione dei genitori o per la semplice fatto di stare bene con un genitore o con l' altro, continuando a fantasticare la riappacificazione dei genitori anche molto tempo dopo la separazione e trovandosi di fronte alla difficoltà a rielaborare ed accettare la nuova struttura familiare. Tutto ciò, può essere aggravato dai continui tentativi di manipolazione e triangolazione del figlio da parte di genitori. Con il termine triangolazione si fa riferimento al fatto che il figlio viene disfunzionalmente coinvolto nel conflitto di coppia: il genitore "usa" il figlio nel combattere contro l'altro, cercando di "farselo alleato".
Il bambino viene fortemente condizionato in ciò che pensa dell' altro genitore (solitamente di quello non residente) fino al punto di denigrarlo e disapprovarlo in modo ingiustificato, rifiutandone la frequentazione.
Il bambino, quindi, si ritrova, senza saperne spiegare le ragioni con reali e logiche motivazioni (nonostante egli affermi con decisione che ciò che pensa è frutto di suoi ragionamenti e non subisce l'influenza di nessuno). In questo caso, il bambino vivrà dentro di sé un taglio netto tra due parti, descrivendo un genitore e tutto il suo contesto come "del tutto positivo" (appoggiandolo e sostenendolo in tutto) e l' altro, invece, "del tutto negativo", fino ad arrivare, a volte, ad un totale rifiuto di frequentazione di un genitore.
Dott.ssa Federica Gallo